martedì 28 gennaio 2014

"Belli capelli" di LUSH



Mi è stato regalato il trattamento "Belli capelli" della LUSH e dopo averlo provato non potevo non parlarne nel mio blog! 
Innanzitutto vorrei partire dal nome che, come per la maggior parte dei prodotti LUSH, se non per tutti, è simpatico e accattivante: in maniera divertente fa subito capire gli effetti del prodotto. Si tratta infatti di una maschera per capelli che serve a renderli effettivamente "più belli".
La confezione è caratterizzata dal classico colore nero: il barattolino è pratico, inoltre ci tengo a sottolineare che è realizzato con materiale al 100% riciclato. Sottolineo anche l'iniziativa, del tutto ecologica, che consiste nel riportare 5 barattolini in negozio per ricevere in omaggio una maschera fresca. Altrimenti si può sempre riutilizzare per riporvi qualsiasi cosa vogliate.
Ora passiamo alla descrizione del prodotto.
Non appena si toglie il coperchio alla confezione si viene piacevolmente colpiti da un profumo dolce, probabilmente per le note di gelsomino, molto gradevole. La consistenza è cremosa e molto morbida, direi vellutata. Quando si applica il prodotto, sui capelli asciutti, non cola ma rimane bene in testa agendo quindi alla perfezione. Una volta risciacquato, dopo averlo tenuto per una ventina di minuti, i capelli appaiono visibilmente più luminosi ma soprattutto più morbidi e setosi al tatto. 
Questo trattamento è l'ideale per capelli crespi e da "domare" ma rende comunque il capello più forte e quindi è consigliato a tutti, anche a quelli che li hanno già lisci. 
Devo dire che è stato davvero piacevole già l'utilizzo della maschera in sè oltre ovviamente ai risultati: è sempre appagante ritagliarsi un momento per prendersi cura di sè e con questo prodotto mi sono proprio sentito coccolato! 

Per maggiori informazioni vi rimando alla descrizione del prodotto sul sito:
http://www.lush.it/shop/product/product/path/147_151/id/285/capelli-trattamenti-belli-capelli---trattamento

mercoledì 22 gennaio 2014

Tutta colpa di Freud


Recensione scritta da Gianluca Polastri:
Ieri sera ho avuto la fortuna di vedere in anteprima un bellissimo film, che uscirà domani sera nelle sale. S’intitola “Tutta colpa di Freud”. È un film che parla di donne per parlare agli uomini. A quegli indefessi Peter Pan che s’innamorano delle ventenni, ma si commuovono se rivedono il filmino del loro matrimonio. A quegli uomini che scambiano la parità con la scortesia. A quegli uomini che con la stessa velocità con cui … scappano dietro a un’altra incontrata per caso. 


È la storia di un padre psichiatra, abbandonato dalla moglie con tre figlie da crescere, che cerca di ricominciare a vivere seguendo il miraggio di una donna con il cane, che a un certo punto sembra essersi accorta di lui. È la storia di tre ragazze in cerca del proprio uomo (o donna) ideale, con cui non dover sempre scendere a compromessi. C’è la diciottenne innamorata del rampante architetto cinquantenne, che continua a promettere di lasciare la moglie per lei (lo fara?). C’è l’entusiasmo pervasivo della ragazza tornata a Roma da New York, che dopo aver subito cocenti delusioni con le donne, prova, in modo abbastanza maldestro, a cercare l’uomo che le darà la felicità (starà facendo la cosa giusta?). C’è, infine, la libraia romantica, e un po’ distratta, che s’innamora del ladro che rubava i libretti d’opera nel suo negozio. In cerca di un amore non convenzionale, troverà un uomo che dovrà imparare a trattare come tutti gli altri (perché?).

In questo film c’è tutto, dal tema dell’abbandono, a quello della difficoltà di trovare qualcuno con cui avere qualcosa da condividere; dalla paura di prendersi delle responsabilità a quello della ricerca di segnali che indichino una strada, quando non si sa più dove andare. Anche temi come quello dell’omosessualità, trattato con sensibilità e delicatezza, mette ben in evidenza quanto l’orientamento sessuale sia importante nella vita e nell’identità di una persona; e non lo si fa scendere a compromessi macchiettistici come fa invece un altro film francese, molto discutibile (e talvolta di cattivo gusto), che uscirà nelle sale sempre domani sera. Il tema della disabilità diventa poi un motivo di attrazione e di condivisione, senza però perdersi nella retorica dell’isolamento e dell’esclusione. Due ore in cui ci si diverte, ma si riesce anche a riflette senza perdersi in teoremi complicati o situazioni inverosimili. È davvero un bel film, che consiglio a tutti di andare a vedere. 

Questo è il trailer: